Opinioni

Prima pubblicazione:22/5/2013

Quel dolce vivacchiare della politica

Ma intanto le fasce deboli della popolazione stanno soffrendo e non c’e’ uno Stato che si preoccupa di loro. La crisi economica sta’ falcidiando vite umane e lo Stato non si affretta a rispondere tempestivamente e a ridare la speranza.I partiti sono stati messi sotto anestesia dal presidente Napolitano, come condizione necessaria perche’ accettasse un nuovo incarico, il punto ora e’ quanto durera’ l’effetto anestetico. La presentazione del suo programma di governo, Letta, l’ha fatta in un clima veramente inusuale nell’aula del Parlamento, sembrava come se una mano divina fosse calata a portare carezze di conforto per tutti. In effetti bisogna dire che piu’ di un programma di governo il discorso di Letta e’ stato un sermone di ringraziamento ai convenuti per la tanto attesa nascita. Troppo bello; qualcuno si augura che possa durare; “tanto quanto lo vorremo”.  Le avverse schiere, li messe insieme si annusavano a vicenda.Il centro destra ed in particolare il suo leader Berlusconi (diventato grazie ai suoi nemici politici “Severo Statista”) non riescono a contenere la gioia di poter giocare, a secondo delle circostranze, il ruolo di governanti e quello di opposizione, e sperano che questo abbraccio, fatale per qualche “sincero democratico”, duri il piu’ a lungo possibile.Il consorzio del centro sinistra offre invece una realta’ che fa’ pensare. Un parallelo tra la situazione socio-economica dell’Italia come sistema Paese, ed il partito democratico. I difetti del Paese e la necessita’ di profondi cambiamenti che devono essere fatti a tutti i livelli, sono rapportabili ai profondi cambiamenti che devono essere fatti nel PD, se si vuole creare una sinistra capace di pensare ad un programma politico da portare alla realizzazione attraverso un governo serio. I giovani di sinistra stanno manifestando una chiara volonta’ di rinnovamento all’interno del partito. Bisogna rendersi comunque conto che non possono essere quelli che hanno portato l’Italia in queste condizioni a portarla fuori. Non saranno mai capaci di farlo e non vorranno farlo.L’Italia si sta’ trovando di fronte ad una crisi che e’ non solo economica, della politica, e di una classe dirigente che non esiste, ma affonda nelle Istituzioni dello Stato. Se veramente si vuole cambiare  e dare una svolta nuova a questo Paese bisogna operare in profondita’, cominciando a cambiare tutta la rappresentanza politica che ha condotto allo sfascio. Continuando poi con tutto il codazzo che si porta dietro questo apparato partitico, generando e nutrendo nel tempo una armata di parassiti e privilegiati. Servitori fedeli della loro ideologia, e del sistema che li ha promossi, gestiscono l’apparato burocratico dello Stato, l’istruzione, sono infiltrati nel sistema giudiziario, controllano il servizio di informazione attraverso la carta stampata, la televisione. Un sistema marcio che ha finito per sfaldare completamente questo Paese. Fatta l’Italia, tutti hanno lavorato per portare di nuovo alla disgregazione.

Le Gerfaut

Opinioni

Prima pubblicazione:29/4/2013

Arroganza violenta. Violenta disperazione

Come pensate che il, diciamo, “cittadino” italiano veda  il comportamento che gli eletti a rappresentarli tengono tra di loro? Quando li vediamo discutere e confrontarsi nei programmi televisivi. Quando espongono le loro idée o analizzano l’operato del governo di turno. Lo spettacolo, per chi riesce a seguirlo, non produce risultati rassicuranti. Quello che decisamente traspare e’ una grande arroganza, il confronto civile tra persone che hanno idée differenti lascia il posto ad uno scontro che diventa personale ed offensivo. Questa e’ violenza fatta nei confronti dell’interlocutore ma sopratutto verso gli italiani. Questa e’ violenza ingiustificata. A volte ci possono essere scontri, anche molto duri, ma debbono essere sulle idée. Non per rinfacciarsi incapacita’ reciproche. Non parliamo poi dell’arrogante violenza di coloro che usando la politica rubano, approfittano e tradiscono la fiducia di chi li ha eletti. Per chi non ha soldi sufficienti per vivere dignitosamente,non ha un lavoro e si sente tagliato fuori e senza speranza, lo sperpero di danaro pubblico rappresenta un’altrettanta violenza a suo danno. A fronte  dell’attuale profondo malessere sociale, ci si aspettava da parte della politica un momento di presa di coscienza e assunzione di responsabilita’. L’arroganza ha invece prevalso, ha continuato assumendo nel tempo connotati sempre piu’ violenti. Come sottrarsi a tutta questa assurda situazione, per chi si trova col cappio alla gola. La violenza generata dalla disperazione ne consegue e si fa’ strada. Risponde alla violenza politica esercitata sull’Italia e gli italiani. Quella politica che non ha voluto o saputo rispondere al gravissimo momento; resa dei conti di una realta’ socio-politica che viene da lontano ed ha raggiunto il suo apice. Crisi economica, ma che e’ crisi di un sistema capitalistico selvaggio, che ha favorito la dittatura della finanza parassita, giocando sulla vita delle persone. La disperazione di chi cade in difficolta’, dei deboli che in questo paese non trovano nessuna garanzia di aiuto da parte dello Stato e sopravvivono grazie alla buona volonta’ dei singoli cittadini, viene disprezzata sopratutto da quei partiti che si ergono a difensori dei deboli mentre sappiamo bene quale ideologia nefasta li guida. Tutti hanno riconosciuto il disagio degli Italiani ma per due mesi hanno giocato ai veti incrociati per non arrivare ad accordarsi e formare un governo. Migliaia di aziende hanno chiuso, migliaia di lavoratori hanno perso il lavoro e sanno che sara’ difficile trovarlo nella situazione bloccata italiana. La disperazione ha portato come risultato una lunga serie di suicidi e oggi, 28 Aprile, qualcuno ha rivolto l’arma non piu’ contro se stesso, ma verso il “Palazzo”, un gesto disperato, passando da vittima di una situazione tragica a quella di carnefice in un gesto vile sparando verso un carabiniere colpevole solo di svolgere il suo lavoro. Le parole che avevano gia’ perso significato, non servono piu’. E’ giunto il tempo dei fatti.

Le Gerfaut.

Opinioni

Prima pubblicazione:28/4/2013

Il Governo Napolitano-Letta

Nuovo direttore di orchestra, nuovo spartito, ma con le stesse note il motivo sembra essere sempre lo stesso. Speriamo bene! Purtroppo anche noi dobbiamo ripeterci e sottolineare che per il Centro Sinistra, finche’ non si decideranno a cambiare registro mentale, la loro priorita’ non e’ finalmente dar vita al tanto atteso governo, ma come purtroppo sappiamo benissimo, superare le loro divisioni interne. Dopo aver chiesto al Presidente Napolitano di rimanere per un’altro mandato, si deve prendere l’impegno sincero di far partire un governo, sapendo che questa era l’unica strada percorribile apparsa sin dai risultati elettorali, se non si voleva votare di nuovo subito. Due mesi persi per esaurire le illusioni di Bersani, con tutto quello che in questi due mesi e’ accaduto nel Paese alle imprese e alle persone; si poteva e doveva evitare. Il governo a questo punto sta’ per essere messo in campo, ma non e’ chiaro a tutti  che sara’ un governo di vita breve e quindi e’ bene che facciano prima di ogni altra cosa la nuova legge elettorale per dare al  Paese con le prossime elezioni una maggioranza sicura. In un qualsiasi Paese democratico il momento preelettorale serve ai vari schieramenti per illustrare  i  programmi che intendono sottoporre al giudizio degli elettori e chiedere la loro approvazione. In Italia il dibattito, o meglio, lo scontro preelettorale e’ tra fazioni che si odiano, e piu’ che parlare di programmi si cerca di deleggittimarsi a vicenda. Vengono posti veti di pregiudizio, quando e’ al popolo che ci si rivolge per approvare o meno un programma di governo. Si esclude il confronto civile e democratico e si vorrebbe ridurre quello che si vede come un nemico al silenzio. Questo modo di confrontarsi e di porsi in politica deve finire. Non c’e’ da meravigliarsi che, date queste premesse quando lo scorso risultato elettorale non ha dato un vincitore, la disponibilita’ immediata alla formazione di un governo a tempo e’ stata rigettata immediatamente. Non ci illudiamo di poter far convivere in questo governo, per un tempo oltre il necessario a: riformare la legge elettorale, intervenire per sbloccare fondi gia’ disponibili alle imprese, rivedere il patto di stabilita’ con l’Europa, e magari eleggere il nuovo Presidente della Repubblica, degli schieramenti politici che si guardano in cagnesco.

Le Gerfaut.

Opinioni

Prima pubblicazione:16/4/2013

Ricominciamo dall’inizio!

Le domande che sarebbe il caso di porsi oggi, in questa Italia moribonda, non vanno rivolte ai politici perche’ la “Classe Politica” non esiste, quelli che si spacciano per tali non hanno niente da dire e non rappresentano nessuno se non se stessi. E’ fuori luogo definire classe politica  la moltitudine di figuranti che affollano il palazzo del potere. Le risposte devono essere date dagli Italiani, dal popolo perche’ e’ in gioco il loro futuro come Nazione. Bisogna rivolgersi agli abitanti di questo paese geograficamente chiamato Italia e chiedere:

1.Che cosa vogliamo fare di questo Paese.

2.Ci sono dei principi che pensano possano essere condivisi e rispettati da tutti? (riconosciuti come fondamentali)

3.Pensano che la convivenza tra persone, in uno Stato debba basarsi sul rispetto ed il dialogo? Chi ha opinioni diverse dalle proprie non e’ necessariamente un nemico da odiare!

4.Pensano possa essere condivisibile il principio che due posizioni ideologiche contrapposte, ma che si rispettano e si ascoltano tenendo vivo il dialogo,  possano apportare benefici reciproci e generare crescita civile e benessere per la societa’ intera?

5.Il silenzio che in questo momento diventa complice del declino inarrestabile del Paese, di quel mondo dorato dello spettacolo, della cultura “Intellettuali”, della musica, dello sport. Dove sono questi baciati dalla sorte che pure vivono in questo Paese e traggono la loro fortuna? Sentono di poter prendere posizioni che aiutino a chiarire ed indicare una via di uscita? Questi dovrebbero rappresentare l’opinione pubblica che ha un certo peso e da’ suggerimenti al popolo.

6.Possiamo condividere il principio che il passato, la storia di uomini, donne, idée, avvenimenti, debba essere accettato, valutato naturalmente nel merito di quello che e’ accaduto e giudicato con obiettivita’ e senza pregiudizi?  Prima di tutto bisogna conoscerlo, per poter dare valutazioni giuste e condivise, ma sicuramente accettarlo perche’ fatti reali ed incaccellabili, e rispettarlo  perche’ e’ Storia del proprio Paese, imparare, non ripetere gli stessi errori e guardare avanti.

7.E’ sentita la necessita’ di promuovere una profonda rieducazione /educazione a valori fondamentali per una societa’ civile in uno Stato che ha regole e principi condivisi?

 

Gli avvenimenti a partire dalla fine degli anni sessanta, che hanno segnato tragicamente la vita pubblica  sono tanti,tra questi forse il piu’ forte, la morte di Aldo Moro, grande Statista, capace di guardare lontano. L’Italia ha visto con questo assassinio l’inizio della fine di una Classe Politica che si era formata a partire dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, era il 9 Maggio 1978. In quella stagione di terrore, che continua ancora dopo l’assassinio del grande uomo politico non risparmiando nessun simbolo dello Stato, al governo del paese la politica ha visto succedersi pochi politici e molti amministratori del potere, pochi uomini politici coscienti dell’alta funzione pubblica chiamati a svolgere. Senso dello Stato e dovere di servizio, lealta’ alla Democrazia e capacita’ di rispondere ai cambiamenti della societa’. Sono poche le figure carismatiche che possono essere ricordate, giusto per citarne una il Presidente Sandro Pertini. Questi richiami stanno a significare quanto invece sono lontane, le comparse che oggi affollano  il palco della politica, dai presupposti di una degna classe dirigente.

La nascita della cosidetta Seconda Repubblica, dopo il terremoto che le indagini della magistratura scateno’ all’interno della politica e del mondo degli affari facendo cadere i vecchi partiti, poteva far pensare che il Paese stava imboccando una strada nuova. La Prima Repubblica affondava sotto il peso della corruzione, e veniva spazzata via quella parte della  classe politica protagonista e responsabile di tale degrado. Un nuovo soggetto politico, sparito completamente dopo la fine della seconda guerra mondiale, la Destra, che timidamente prendeva il nome di Centro Destra, si affacciava sulla scena  e tutti hanno pensato che anche la Democrazia Italiana poteva giocarsi sulla contrapposizione di due blocchi. Centro Destra e Centro Sinistra. Essi potevano assicurare la governabilita’ del Paese, cosa nuova, per una intera legislatura avvicendandosi al governo. Non e’ andata proprio cosi. E la cosa piu’ grave e’ che questo sistema, che funziona nelle altre Democrazie, noi ce lo siamo giocati  senza nemmeno averlo sperimentato. Il centro Destra si e’ rivelato, con a capo il suo “Insostituibile” leader Silvio Berlusconi, una grande delusione. In effetti possiamo pensare che nessuno aveva la reale volonta’ di far nascere, finalmente anche in Italia, una Destra di Governo tipo quella che esiste per esempio in Francia. Chi ha creduto  in Berlusconi si aspettava  che portasse al Paese una nuova classe dirigente, con idee da contrapporre a quelle della Sinistra, con capacita’ di governo e  fondata su sani valori , al servizio di una Italia pronta a stare in Europa a testa alta. Si aspettava una ventata di aria nuova, e riforme per cancellare tutti quegli ingranaggi obsoleti  che asfissiano le potenzialita’ enormi di sviluppo che gli Italiani sono ineguagliabili nel realizzare. Abolizione delle leggi farraginose e della burocrazia parassita, del malgoverno che gioca da ostacolo allo sviluppo di intere regioni. Il Centro Destra si e’ rivelato il “Vuoto Assoluto”. Nel Parlamento si son viste figure che hanno offeso la funzione per cui sono state elette.

Sull’altra sponda, il Centro Sinistra sente, al contrario, come e’ stato sempre nella sua storia, di doversi occupare non dei bisogni dell’Italia ma di portare avanti una sua ideologia di partito, spendere molte energie nel governo interno al partito e poi vedere cosa fare per il Paese. Ma loro hanno “visioni molto ampie!!” che li portano a guardare oltre i  problemi e confini dell’Italia. La Sinistra non concepisce un partito a servizio del proprio Paese e del benessere e sviluppo  del popolo, essa mette i popoli a servizio della loro ideologia. Hanno tradito il proprio Paese pur di mantenere fede alla ideologia di partito che farneticava di un internazionalismo proletario alla guida dei popoli. Un momento di buon senso la Sinistra lo ha avuto con Enrico Berlinguer alla guida del PCI ma e’ stato un episodio. Purtroppo il fanatismo ideologico li porta a non essere capaci di far nascere una Sinistra riformista e svincolata dalla dottrina Bolscevica che ha seminato solo odio in Europa  all’interno dei popoli di uno stesso Stato. Gli Italiani dovrebbero andare a rivedere la situazione sociale che si viveva negli anni 1918-‘19-‘20  in Italia a causa della Propaganda Bolscevica. Purtroppo quegli anni hanno lasciato conseguenze i cui frutti sono arrivati ai giorni nostri, dopo cento anni. Possiamo cosi’ capire meglio l’ostinazione e la mancanza di senso di  responsabilita’,dei residui odierni di quel nefasto passato, verso il proprio Paese e le sue sorti.Qualcuno si chiede ancora come mai  il Movimento di Grillo ha ottenuto quel risultato?Qualcuno si chiede ancora se quello, che dice Grillo, di voler mandare tutti a casa sia giustificato?La realta’ di questo Paese ognuno la vede a modo suo. Ci sono le persone responsabili che di fronte al fallimento si suicidano. Ingiustamente.Ci sono i “bossetti” di partito che pur all’evidenza dei fatti di una elezione politica che li ha visti sconfitti, con grande disprezzo e faccia tosta pretendono di imporre il proprio diktat. E tutti stanno ad apettare che la commedia infinita degli irresponsabili  porti alla tragedia annunciata delle persone di buona volonta’.

Le Gerfaut.

Opinioni

Prima pubblicazione:1/4/2013

Compagni!! Bersani,allora,non aveva vinto!!!!

Ora l’avra’ capito anche lui? Era ora. Ognuno agisce secondo la propria coscienza e i propri principi. Abbiamo tutti potuto assistere in questi giorni quali sono quelli di Bersani. “Senso del dovere fino alla fine. Il sacrificio di questa persona in questa occasione e’ stato esemplare. Non ha mostrato mai un attimo di debolezza o cedimento, dritto per la sua strada fino all’ottenimento della vittoria finale. Come un eroe del tempo dei Miti ha combattuto senza cedere al nemico,non ha voluto abbassarsi a compromessi. Deciso e convinto di essere dalla parte della verita’ assoluta ha difeso le sue convinzioni e non ha ascoltato le sirene incantatrici. Incaricato dal destino e dagli eventi, sovrano in una realta’ che era tutta sua. Tutti hanno assecondato le sue gesta, a cominciare dal presidente della Repubblica, i suoi confratelli di partito, arroccati dentro i confini di una teoria asfittica e mortale, inesorabilmente destinata ad una sola, chiara e crudele conclusione. La disfatta totale”. Il campo nel quale si combatteva la battaglia non teneva presente alcuni fattori fondamentali. La posta in gioco:  il governo di uno Stato, che si dichiara democratico e  retto da principi sostenuti sul confronto della politica. L’Italia e gli Italiani sono stati fatti ostaggio delle presunzioni megalomane di una personalita’ apparentemente lucida ma che fa’ confusione tra  gli equilibri necessari e funzionali ad una democrazia e il pensiero assoluto delle dittature. Siamo sprofondati in un gioco perverso durato quaranta giorni tra la farsa e la commedia. Da una parte la sofferenza di una popolazione, dall’altra l’oltraggioso disprezzo. Possiamo esser sorpresi se qualcuno grida ad alta voce: andate a casa? Che con una coerenza a cui gli Italiani non sono abituati, non vuole scendere a patti perche’sarebbe, questo, un vile tradimento alla fiducia di quei cittadini che finalmente hanno trovato il coraggio della rivolta  a chi li disprezza, li usa e se ne serve per poter esercitare, a loro nome, quel potere che oramai nessuno e’ disposto a subire. I tempi della tragedia stanno andando avanti, la Democrazia in Italia sta’ prolungando la sua assenza. Dopo un anno di Tecnocrazia, ci prepariamo a Tecnocrazia 2 ( Saggi). Intando sarebbe lecito chiedersi perche’ stiamo pagando profumatamente quei non saggi, eletti democraticamente, dal popolo.

Le Gerfaut.

Opinioni

Prima pubblicazione:23/3/2013

Compagni!! Bersani ha vinto!!!

Caro Compagno, ce l’abbiamo fatta…., finalmente?!?!

Bersani ha ricevuto l’incarico di “Esploratore”. Chissa’ quanto tempo durera’ l’esplorazione? Chissa’ con chi vorra’ collaborare per formare questo governo? Chissa’ chi vorra’ collaborare con lui per formare il governo? Chissa’ se riuscira’ alla fine a formarlo il governo? Chissa’ se una volta messo in piedi questo governo riuscira’ a governare? Chissa’ quanto tempo durera’ questo governo? Forse e’ il caso di smetterla con tutte queste domande!!Ma una domanda la vorremmo ancora fare: l’Italia, e gli Italiani, hanno tutto questo tempo a disposizione per lasciare che le domande di cui sopra trovino risposta?Ecco l’unica risposta, che si e’ sicuri di dare in questo momento, senza dubbio alcuno, la risposta del Movimento Pentastellato. Ecco perche’, se ancora ce ne fosse bisogno spiegarlo, Grillo ha ottenuto un consenso cosi ampio alle elezioni’Al grido di dolore che sale dalla profonda crisi economica (ma non solo) dell’Italia, l’”Amministrazione del Potere” risponde chiedendo tempo per verificare se sara’ in grado di trovare disponibilita’ a formare un tanto agognato governo.Ma il governo non deve essere fatto tanto per averne uno, sopratutto in questo momento. L’Italia non puo’ permettersi di far passare lo “Sfizio” al politicante di turno. Il governo deve essere forte per governare e portare l’Italia fuori dalla disperazione nella quale e’ stata condotta. Non se ne puo’ piu’ di vedere Bersani che in tutti i modi cerca di fare risultare la formazione di un governo come responsabilita’ di Grillo. Il M5S lo sappiamo tutti per cosa sta’ lottando, ed in modo coerente fino ad oggi e  fino alla fine. Il M5S la sua immensa responsabilita’ se l’e’ presa, e se non fosse ancora chiara, e’ quella di mandare a casa tutti gli “impiegati della politica e cultori del potere”, per far rinascere la Politica pulita, con una vera Classe Dirigente che riscatti questo paese dalla miseria, materiale e di valori, in cui e’ stato trascinato. Ma veramente pensate di poter attirare i Pentastellati con l’inganno nel vostro calderone, e cosi far sciogliere come neve al sole il loro Movimento? Prendetevi voi la responsabilita’, che e’ solo vostra, e tirando un bel respiro fate quelle Quattro cose necessarie e sufficienti per poter dare un po’ di ossigeno immediatamente al Paese. Fate la riforma elettorale, e prima di scoppiare andate subito alle urne sicuri che le prossime elezioni daranno un vincitore, che immediatamente formera’ il suo governo ed in piena responsabilita’applichera’ il suo programma e governera’.

Le Gerfaut.

Opinioni

Prima pubblicazione:20/3/2013

Quando la Natura offende l’Estetica

A volte la Natura si accanisce contro l’Estetica e crea delle “Protesi”condannate ad essere tali per tutta la loro squallida presenza su questa terra. Spendono l’ esistenza ed energie in perenne missione, guardano nella direzione che le e’ stata programmata, attraversano paesaggi diversi, nuovi, ma per loro niente puo’ essere degno di sana curiosita’( e si, esiste anche la curiosita’) o legittimi sani interessi. Non danno mai segni di una pur debole sensibilita’ verso la libera conoscenza, ricerca della verita’, dell’equilibrio nelle loro convinzioni ed idée. Offese nella forma e nella sostanza, prone all’obbedienza cieca allo stampo che le ha prodotte, la dottrina e la pratica del bello le scanza come fossero appestate. L’odio rende strabiche. Cosi formate nella fabbrica infernale(loro mandante) ogni pensiero ed azione ha come scopo l’insulto,contro il nemico, “diverso”. Sempre fedeli, inquadrate, corrosive come l’acido, parassite di una circostanza storica che le ha fatte proliferare. Ma forse, e Dio lo voglia, la loro fine e’ vicina, e’ arrivata. Il “Muro”sta’ per essere abbattuto. La loro “Terrena Commedia” e’ finita e presto comincera’ quella “Divina”,  che dovrebbero conoscere, e sanno gia’ quale sara’ il loro posto.

Le Gerfaut

Opinioni

 

Prima pubblicazione : 22/2/2013

Elezioni Politiche Italiane 2013

Con la nascita del governo Monti, cosidetto governo tecnico,rimasto in carica per circa un anno, di fatto, la democrazia ha dovuto cedere il passo e farsi da parte, in attesa di tempi migliori! Il Presidente Napolitano, resosi conto che l’Italia stava precipitando, a grandi passi, verso una situazione di fallimento totale, ha operato una scelta, molto grave, tra due modi di governare: Democrazia  o Tecnocrazia, optando quindi per un governo di Tecnici.La Democrazia non ha opposto nessuna resistenza a farsi mettere da parte, sia nei rappresentanti eletti che dal popolo elettore, e cosi’ con la nomina di Mario Monti (Tecnico) e’ nata di fatto in Italia la Tecnocrazia. Governo di Tecnici. Super esperti, super partes, preparati e capaci di individuare i problemi, sono anche capaci di trovare le giuste soluzioni, e attuarle, senza i condizionamenti che invece la politica  molto spesso, e sopratutto quando e’ debole, e’ costretta a subire.Ora dopo un anno possiamo chiederci: cosi’ e’ stato?No, cosi’ non e’ stato. Anche la tecnocrazia in Italia ha fallito i suoi propositi. Non e’ stata capace di governare, o non ha potuto governare, o non ha voluto governare. Un tecnico deve saper individuare i problemi, dare la giusta valutazione,di conseguenza proporre le appropriate soluzioni ed attuarle. Perche’ in Italia neanche questo ha funzionato?Oggi siamo “rientrati” in Democrazia ed il 24-25 Febbraio torniamo ad esercitare il diritto/dovere di un popolo in una Democrazia, cioe’ eleggere i propri rappresentanti  al governo, mandando a casa i Tecnici! Prima cosa che vogliamo sottolineare, il capo dei Tecnici e’ entrato anche lui in Democrazia, ed ha dato vita al suo partito. Si vede che ha trovato stimolante l’arte del governare.

Bene.

I politici hanno avuto,in questo anno di sospensione da responsabilita’ dirette, il tempo per pensare, studiare, progettare,fondare, riorganizzare.

Bene.

Venti anni fa’ molti Italiani avevano sperato nella nascita,finalmente anche in Italia, di una formazione politica di Centro Destra, contrapposta alla Sinistra, cosi da creare due maggiori schieramenti alternativi, capaci di governare il paese. Cosi’ non e’ stato. Un vero Centro Destra non e’ mai nato, forse non c’e’ mai stata una genuina volonta’ politica di farlo nascere da parte di chi lo propagandava. La realta’ oggi mostra che si e’ tornati ad una miriade di piccoli  partiti, alcuni interessanti, altri, sommatorie di improbabili coalizioni, lontani dalle urgenze e dai bisogni degli Italiani.Tra di loro alcuni usano un linguaggio molto chiaro, come chiare sono le tematiche che portano in discussione, con proposte e soluzioni. Uno stile nuovo ed inconsueto nei dibattiti politici a cui siamo abituati in Italia.Il Movimento di Beppe Grillo, che usa un linguaggio aderente al clima sociale che si vive nel paese, fara’ capire agli “Impiegati” della politica, che il loro tempo e’ finito: bisogna mollare l’osso.Per i due maggiori schieramenti poi, sanno di non raggiungere da soli la soglia per governare. Non parlano un linguaggio chiaro, non si espongono su proposte nuove, hanno ben altro a cui pensare che spiegare agli Italiani una qualche idea di programma, che risponda alla grave situazione economica e sociale.La Lega Nord proponendo la Macroregione al Nord, da’ una indicazione chiara e concreta, aprendo una direzione che e’ diventata oggi non piu’ procrastinabile. L’Italia deve riconoscere che se non prende delle decisioni drastiche, in merito al suo assetto geopolitico, perdera’ il passo con l’Europa. Bisogna riprendere, su strade nuove, lo sviluppo e la capacita’ di competere. Non si puo’ piu’ rimandare, e’ urgente la necessita’ di mettere mano all’assetto Istituzionale, la riorganizzazione del territorio Nazionale, la creazione di Macroregioni con forti poteri locali ai comuni ed una riorganizzazione tra essi.Rompere le maglie mortali della burocrazia e, dare credito alle grandi risorse umane degli Italiani, dare ossigeno alle capacita’ imprenditoriali piccole e medie. Purtroppo dai maggiori gruppi politici oggi presenti sulla scena, non credo ci si possa aspettare molto.Sicuramente il prossimo governo non avra’ lunga vita; la speranza e’ che nel frattempo crescano I partiti che si sono affacciati sulla scena politica in questa tornata elettorale.Si auspica la nascita di formazioni, a destra come a sinistra, che possano raggiungere la soglia di consensi necessari per governare e attuare i loro programmi.La complessita’ delle realta’attuali richiedono governi capaci e responsabili, che non  subiscono ricatti e compromessi, e lascino ai cittadini il giudizio finale sul loro operato.

Le Gerfaut.