Prima pubblicazione:8/4/2013

Una scelta controcorrente

Un legame vero ed inalienabile proprio al genere umano e’ quello che ha con la madre terra. Essa lo ospita, nutre e gli permette di progredire verso orizzonti della conoscenza sempre nuovi. Nei millenni ha goduto dei suoi frutti. NON BISOGNA PERMETTERE A NESSUNO, per nessuna ragione, di interrompere od  ostacolare questo legame fondamentale con madre terra. Non bisogna permettere che  politici, tecnocrati, burocrati ed assimilati vengano a dettare regole e regolamenti nella vita di chi sceglie un rapporto stretto e diretto con la natura. Sopratutto quando queste regole vengono da organismi alieni al territorio sul quale pretendono di dettare legge. Il ritorno alla campagna, all’agricoltura, alla vita contadina che oggi alcuni giovani, ed anche meno giovani, scelgono, non deve essere sicuramente vista come un ritorno al passato. Anzi, e’ una scelta  consapevole controcorrente, oggi, e rivolta al nuovo al futuro. La storia dell’umanita’ e’ fatta di cicli che nascono, si sviluppano e inevitabilmente muoiono seguendo percorsi simili ai cicli della natura. Ricordiamo l’Impero Romano, Carlo Magno, L’Impero Ottomano, giusto per citarne alcuni. Non bisogna confondere il progresso scientifico, tecnologico, che puo’ sicuramente essere rappresentato graficamente da una curva ascendente,con la nascita , sviluppo e decadenza delle civilta’ che si avvicendano nel corso della storia, dominano un periodo e poi decadono. L’umanita’ ha dato vita alla nascita delle citta’ in un preciso momento della sua storia perche’ si sono create le condizioni per cui le popolazioni si concentrassero in luoghi precisi e dessero vita alla citta’. Oggi, per molte ragioni,sarebbe ora di fermarsi a riflettere sulle scelte di vita ed organizzazione delle attivita’ umane, in un’ottica nuova, che metta in primo piano la salute di questo stupendo pianeta, tenendo presente che le risorse naturali non sono illimitate, e l’impatto dell’uomo sull’ambiente si e’ fatto molto pesante. Oggi si ha coscienza che uno sviluppo basato sui consumi scellerati porta inesorabilmente alla catastrofe l’intero pianeta.

Le Gerfaut.

 

La rinascita dell’Italia deve trovare origine nel/dal suo territorio, cosi differenziato e ricco di potenzialita’. Le realta’ locali produttive ed amministrative dovranno riprendersi il controllo del proprio destino, e svilupparsi secondo le specifiche capacita’ individuali, nella massima autonomia. Questa e’ l’unica strada percorribile per costruire un futuro che rispetti l’ambiente e dia prosperita’ alle popolazioni.

Le Gerfaut.’

 

Investimenti per il rilancio dell’attività agricola

Analisi e spiegazione del punto 5 del programma a cura di Sergio Di Cori Modigliani. Un piano di finanziamento, sia comunitario europeo che nazionale, finalizzato al rilancio della produttività agricola e di allevamento, per rilanciare i consumi interni a salvaguardia dei prodotti ortofrutticoli e zootecnici italiani, anche a costo di immettere dei dazi su prodotti concorrenziali provenienti da zone di produzione extra-comunitaria. Questo punto comporta un cambiamento culturale di mentalità, il cui scopo consiste nel riportare i contadini alla Terra, sottraendoli alla burocrazia, per combattere i furbi che sfruttano la normativa vigente godendo di sovvenzioni a pioggia che non arricchiscono il territorio, non rilanciano i consumi, ma servono esclusivamente a foraggiare clientele locali che ricambiano con voti elettorali e spiananano la strada all’imperialismo delle multinazionali dell’alimentazione che impongono i loro ogm, le loro sementi, a totale detrimento della grande cultura agricola italiana. Si incentivano i giovani che quindi decideranno di rimanere nel proprio territorio, e si rilancia l’occupazione producendo un immediato allargamento del consumo interno.  Il prodotto agricolo italiano, in tal modo, si riappropria di una delle più antiche fonti di ricchezza nazionale da tutti sempre invidiata: il valore aggiunto della qualità del nostro cibo. La grande svolta, infatti, consiste nel combattere contro l’ingresso e l’estensione nel territorio italiano delle grandi organizzazioni multinazionali dell’alimentazione che poi si legano (politicamente) alle diverse mafie agricole.  Da cosa nostra a casa nostra (la rivoluzione con una vocale): vogliamo essere liberi di produrre e mangiare i nostri prosciutti, i nostri salami, i nostri pomodori, le nostre arance, le nostre mele.

Dal libro VinciamoNoi di Sergio Di Cori Modigliani (edito da Chiarelettere e in versione ebook da Adagio), con l’introduzione di Gianroberto Casaleggio e Beppe Grillo – Disponibile dal 23 maggio’.

 

D O V E   E R A V A M O   R I M A S T I !!!!

A n t e n o v i s    r i t o r n a