Riflessioni e Spigolature

Prima pubblicazione: 12/6/2014

Il risveglio del territorio

Il lavoro immenso che il M5S deve portare avanti e’ sull’intero territorio nazionale. Ogni angolo di territorio d’Italia deve essere messo nelle condizioni di avviare un processo di analisi sulle problematiche all’interno delle comunita’. Bisogna lavorare  sulle nuove generazioni, dando loro delle linee di interesse coinvolgendoli in un progetto dove loro sono i protagonisti, attori concreti di una trasformazione della realta’ asfittica e morosa nella quale li hanno spinti, costringendoli ad essere solo degli spettatori passivi, privi di ogni interesse per cio’ che li circonda, dei loro stessi destini, dei sogni,  senza speranza per il futuro personale e delle comunita’ in cui vivono. L’impegno dei pentastellati nei palazzi del potere e’ molto importante ma non si deve, in questa fase della lotta politica, esaurire in queste sedi; portare a partecipare le popolazioni, incontrandole fisicamente, oltre al quotidiano scambio attraverso la rete, si instaura un contatto personale che genera un coinvolgimento diretto, mediato da nessuno, si diventa attori garanti della buona gestione del territorio in cui si vive. In questo modo, prendendo coscienza della importanza di una partecipazione attiva in tutto cio’ che e’ interesse pubblico si riesce ad avere un controllo sui poteri centralizzati di uno stato corrotto che questi territori li considera solo come luoghi di sfruttamento e occasioni per l’esercizio della corruzione. L’accentramento dei poteri nelle mani di spregiudicati impostori che attraverso la politica occupano posizioni di comando in tutti i settori della cosa pubblica, che mirano esclusivamente ai loro interessi, ha causato  la distruzione dei tessuti economici a piccola scala in favore di una ingiusta ed innaturale globalizzazione che ha favorito esclusivamente la speculazione, la cancrena  delle multinazionali e della finanza parassita e improduttiva che accumula ricchezza e non fa’ beneficiare la societa’.L’accentramento di poteri politici e finanziari che hanno ucciso le economie a misura umana, locali,  l’ostacolo che bisogna  abbattere per ridare speranza alle giovani generazioni per un futuro libero e vivibile.

Le Gerfaut.

Riflessioni e Spigolature

Prima pubblicazione: 22/3/2014

Un progetto di futuro

La nascita di questo movimento popolare,il M5S, offre agli italiani e sopratutto ai giovani la speranza, questo magico stato d’animo che inebria le menti e i cuori, capace di far smuovere macigni giganteschi, ed assai raro di questi tempi. Offre a tutti un progetto per il loro futuro e quello dei  figli; offre ai giovani che si affacciano alle difficolta’ della vita, una direzione di marcia, un obiettivo, un punto di luce in lontananza verso il quale concentrare le passioni e le energie certi che la ricompensa sara’ importante e sicura. Il progetto di costruire una nuova Italia. Probabilmente ancora non ci si rende ben conto, ma questa voglia che spinge migliaia di cittadini a partecipare in modo attivo alla vita del M5S, alle sue lotte e ai fatti che ad ogni ora della giornata si succedono in modo oramai cosi’ veloce ed inarrestabile, genera un sentimento di appartenenza, di partecipazione attiva a qualcosa di grande ed importante che si costruisce insieme, pronti a difenderlo in ogni momento o circostanza, che rende ognuno fiero e utile al raggiungimento dell’obiettivo prefissato. Partecipazione attiva e individuale ma che si concentra alla fine in una forza comune capace di portare frutti concreti. Lo sguardo rivolto al futuro e libero da pregiudizi pilotati da furbi che vedono il prossimo come un mezzo da manovrare a scopi personali e di egoistici interessi camuffati sotto il mantello delle istituzioni. Credo che bisognerebbe essere onesti e coerenti sempre. Naturalmente vale ancor di piu’ tale principio quando si ricoprono cariche importanti nelle istituzioni democratiche che tali si professano e meritano rispetto.

Le Gerfaut.

Riflessioni e Spigolature

Prima pubblicazione: 11/2/2014

Le Foibe

Grida di disperazione orrore e rabbia di uomini, donne, anziani e bambini. Innocenti. Trascinati al martirio. Sacrificati per non aver voluto sottomettersi alla barbaria comunista, capeggiata dal carnefice Yugoslavo Tito. Colpevoli, nei tragici momenti della seconda guerra mondiale, di aver scelto di essere Italiani.Grida inascoltate anche da chi avrebbe dovuto accorrere in soccorso, ma anzi soffocate da questi, diventando complici ideologicamente legati ai carnefici.Le ingiustizie della storia pesano come macigni sul futuro e i figli di quelle genti che le hanno prodotte.Menzogna storica e vergognosa codardia hanno nascosto agli italiani avvenimenti cosi’ tragici e di inaudita ferocia, patiti da connazionali che si sono trovati inermi ed indifesi a pagare per tutta la nazione.Evidentemente qualcuno ha pensato che non bisognava disturbare la bramosia di gloria di coloro che si ritenevano eletti beneficiari della, ignobilmente sempre tirata in ballo a propri fini propagandistici, resistenza partigiana. Una cosa e’ stata la resistenza partigiana e la lotto contro il nazismo ed il fascismo che e’ patrimonio oggi di tutti gli italiani; altro e’ stato l’appropriazione in esclusiva dei meriti della resistenza, da parte di quegli italiani che l’hanno usata per mezzo secolo come strumento di propaganda e di delegittimazione di chi  non si accodava al loro gregge. Ignobili e vili comportamenti che hanno creduto di poter soffocare per sempre quelle grida, ma hanno fatto male i loro calcoli.I crimini da chiunque vengano commessi sono tutti da condannare e le foibe sono atrocita’ di inaudita ferocia patite da popolazioni inermi che nessuno e’ stato capace di impedire e che si e’ cercato di cancellare dalla memoria come sono state cancellate le vite di quelle povere vittime.

Le Gerfaut

Riflessioni e Spigolature

Prima pubblicazione: 5/2/2014

Riprendiamoci il nostro futuro

Noi italiani  dobbiamo metterci daccordo su dove vogliamo portare  questo nostro paese. La  nostra costituzione e’ una promessa di buoni propositi, rimasti sulla carta. Racconta di uno stato ideale che naturalmente non corrisponde a niente di quello che l’Italia e’ nella realta’. Questa “espressione puramenta geografica”,come qualcuno l’ha definita, non corrisponde ad una nazione dove i cittadini sentono di appartenere ad un ben definito consorzio umano, con principii e regole stabilite da tutti ed accettate da tutti. Quella che in uno stato normale deve essere la classe dirigente, che ha a cuore le sorti del paese e mette al primo piano il bene comune, in Italia diventa una classe di avidi ed irresponsabili  privilegiati. Usano la funzione pubblica  esclusivamente per interessi personali. Questa caratteristica nostrana e’ dominante e diffusa in buona parte della popolazione ma sopratutto in coloro che occupano delle cariche statali, a cominciare dalla politica, alla burocrazia, all’istruzione, a funzionari dello stato nei piu’ disparati settori dell’amministrazione pubblica. In definitiva se ne puo’ dedurre che il problema e’ molto grave e profondamente radicato, di difficile soluzione. A maggior ragione se vi sono quelli che  lo ignorano, oppure lo tollerano, od anche lo favoriscono. In questo paese vediamo, da una parte, il potere  politico e pubblica amministrazione in generale, che vivono ed agiscono in una realta’   dorata, la finalita’ primaria delle loro azioni e’ curare interessi personali in primis. Come elemento quasi di disturbo viene poi il popolo che se da una parte avverte questa realta’ anomala, comunque la tollera nella speranza di poter saltare nel recinto ed entrare a far parte, per quelli fortunati, dei privilegiati .Questo andazzo e’ giunto al capolinea, gli italiani tutti sono oramai stanchi di questo sistema che vede premiati sempre i furbi, disonesti, servili e poi  arroganti quando hanno ottenuto l’agognata ricompensa. Questo paese necessita di un azzeramento totale di tutto il marcio che si e’ venuto ad incrostare oramai da molti decenni. Le “promesse” di riforme fatte da chi il paese lo ha portato allo sfascio non possono essere credibili; gli italiani onesti sopratutto e quelli che hanno cavalcato il carrozzone pensando che potesse durare per sempre, oggi hanno preso coscenza che non e’ piu’ possibile aderire alle promesse dei consumati incantatori della politica dei vari partiti vecchi e finti nuovi. L’Italia e’ stata portata gia’ da molti anni in un processo di decadimento, economico oggi giunto all’insopportabile, ma anche morale, civile ed etico. Bisogna rivolgersi agli italiani, tutti, e porre una semplice domanda: ne avete abbastanza, credete che sia giunto il momento per rialzarsi e costruire una vera nazione degna della sua storia?

Dalle ultime votazioni fino ad oggi, i figuranti della classe politica hanno dimostrato chiaramente agli italiani quale era l’obiettivo su cui si concentravano i loro interessi, eppure dalla popolazione arrivavano le esortazioni a fare presto ed occuparsi dei gravi disagi vissuti quotidianamente dai poco furbi e dai piu’ deboli. La politica come risposta ha speso il suo tampo esclusivamente per continuare ad esercitare quello stomachevole esercizio di veti incrociati, incontri   segreti, alleanze notturne, passatempi preferiti dagli “onorevoli” al solo scopo di non concludere niente. Questo gli italiani oramai avrebbero dovuto capirlo da un bel po’ di tempo. Chi e’ riuscito a salire sul carrozzone del potere ha risolto ogni suo problema, ce l’ha fatta e l’unico suo impegno sara’ conservare piu’ a lungo possibile e ad ogni costo il suo privilegio.

Ma gli italiani onesti alle ultime elezioni hanno finalmente messo il primo piede all’interno dei palazzi del potere, finalmente hanno rotto il recinto dei privilegi ed hanno portato nuove regole per dovranno governare in futuro l’Italia. Attenzione pero’ a chi ha pensato che tutto potesse realizzarsi in questa occasione; la spallata alle forze che conservano il potere politico ancora non e’ stata sufficiente. Peccato. Ma il processo di cambiamento e’ avviato e viene sostenuto con grande coraggio, coerenza ed onesta’, fedeli al patto di essere, rappresentati e rappresentanti, una sola cosa all’interno della nuova politica italiana. Gli italiani devono prendere coscenza che possono riprendere le sorti del paese nelle loro mani e dare una svolta coraggiosa, per il loro futuro e quello dei propri figli, riappropriandosi dei propri destini e di quello del loro paese. Una Italia capace di proporsi alla pari con altri stati nella realta’ internazionale, e non sudditi  dell’europa come oggi sono stati trascinati ad essere da una disonorevole rappresentanza di pseudopolitici. Tutti aspettavano che il M5S facesse miracoli e portasse ad un cambiamento immediato della tragica situazione; la necessita’ non piu’ derogabile di svolta e’ totalmente avvertita dai pentastellati ed infatti si battono con tutte le  forze che il consenso elettorale degli italiani ha messo a loro disposizione, in ogni circostanza. Ecco perche’ alle prossime elezioni il successo deve essere totale se si vuole dare il colpo di grazia alla cancrena che sta’ divorando il paese. I pentastellati si trovano a meta’ del guado e questa e’ una posizione estremamente difficile e complicata da gestire, e’ molto facile commettere errori o atti discutibili, sono incidenti di percorso di poco conto a cui non bisogna dare molta importanza. Importante e’ invece rimanere uniti e coerenti ed avere sempre chiara la meta finale ossia cacciare dai palazzi del potere i corrotti e approfittatori di ogni colore che hanno banchettato sulle macerie del loro paese come corvi famelici.

Le Gerfaut.

Riflessioni e Spigolature

Prima pubblicazione: 19/9/2013

L’inossidabile propulsore

 Il partito di Silvio Berlusconi lo possiamo immaginare come una grande mongolfiera, dove Berlusconi rappresenta la fonte di energia che alimenta e sostiene tutto il sistema. Unico, solo ed insostituibile centro di propulsione. Nel momento in cui dovesse venire a mancare Silvio, tutto il baraccone crollerebbe disintegrandosi in mille pezzi. Questo e’ stato ed e’ ancora il grande “bluff’,megalomane e irresponsabile, una vuota persona, a cui milioni di Italiani hanno dato credito, pensando e sperando che finalmente anche in Italia si potesse avere una formazione di destra, capace di porsi come alternativa valida e moderna alla imbalsamata sinistra e proporre idée nuove e riformiste per portare la politica italiana e l’Italia ad alti livelli nello scacchiere delle nazioni ricche ed avanzate d’europa. Quale immane tragedia per il paese vedere di nuovo i suoi figli dover emigrare per sperare in un futuro.  Berlusconi non ha attirato intorno ad un’idea politica ed un  programma ambizioso uomini e donne capaci di sviluppare e sostenere, con entusiasmo e passione, un compito alto e nobile quale e’ rappresentare e guidare i destini di una nazione, ma bensi’ ha selezionato una schiera di inetti, da attirare alla sua corte, servitori fedeli e proni, pronti a seguirlo in ogni suo inconcludente sproposito pseudopolitico.

 Le Gerfaut

Riflessioni e Spigolature

Prima pubblicazione:23/4/2013

Qualche considerazione ( en Passant )

Un vero leader politico e’ tutt’altra cosa, dal semplice “bossetto” di turno. Oggi purtroppo molti ingannano chi li vota e anche se stessi, pensando che basta barcamenarsi in qualche modo per tre, quattro lustri per i corridoi della politica e si acquista di diritto, per rendita di posizione, la leadership. Al massimo possono essere considerati dei “ leader-cheap”. Il leader, non mette al primo posto, nelle sue decisioni e nei comportamenti, la propria persona, aspirazioni e ambizioni dell’Ego (questo lo puoi fare in una dittatura). Bisogna essere coscienti che si sta’ mettendo la propria persona al servizio del bene comune, si sta’ svolgendo una funzione, si incarna una carica dello Stato. Gli ideali di attaccamento e rispetto supremo della Patria sono fondamentali. Ogni comportamento, ogni decisione sono sempre rivolti a servire il proprio Paese e scegliere in qualsiasi situazione il bene primario dello Stato e dei suoi cittadini. Non si puo’ concepire, in un leader, lo scontro personale con chi non condivide lo stesso “colore politico”, l’obiettivo del bene comune e della Nazione va’ aldila’ dei meri interessi di partito che si possono trovare, in certe circostanze, in contrasto con quelli dello Stato. Scendere a patti, trovare quei punti di incontro chiari e alla luce del sole, per il bene del Paese, con l’avversario politico e’ l’essenza della democrazia. Altro e’ imporre le proprie posizioni ideologiche, l’ideologia e’ una faccenda personale che orienta  i pensieri e le idée, ma non deve essere portata come bandiera per cercare a tutti i costi lo scontro, non sarebbe in tal caso compatibile con un sistema democratico. Non e’ accettabile un comportamento che pensa di imporre invece che dialogare ed arrivare a decisioni di equilibrio condiviso.Chi impone si illude di ottenere un qualche risultato in democrazia. Allora e’ pronto, attraverso compromessi sottobanco, barattando concessioni illegittime, acconsentendo a ricatti, a qualsiasi acrobazia pur di arrivare a realizzare i suoi piani.Veniamo al comportamento del PDL in questa travagliata fase post elezioni. L’unica proposta che ha fatto e’ stata quella di rendersi disponibile per un governo di emergenza, giustamente. Ma questo si doveva fare immediatamente dopo il risultato elettorale. Ogni cosa ha  il suo tempo. Non si puo’ pensare che le decisioni debbano essere prese per sfinimento, dopo che si e’ sbattuto la testa in ogni direzione senza ottenere nessun risultato.  Poi, non ha proposto nessuna azione concreta a fronte delle farneticazioni del PD. E’ stato a rimorchio, lasciando passare molto, troppo tempo. La gravita’ del momento imponeva posizioni propositive drastiche di fronte alla cocciutaggine del PD. Provate solo per un  istante cosa sarebbe accaduto, nelle piazza Italiane,se al posto di Bersani col PD ci fosse stato Berlusconi col PDL?  E intanto il Paese muore. La medicina al malato va’ data al momento giusto, passato il tempo, poi e’ troppo tardi, qualsiasi cosa si sia disposti a fare. Da quando si e’ votato ad oggi sono fallite tante aziende che forse non torneranno piu’ a produrre e creare occupazione. Da quando si e’ votato ad oggi si sono suicidati molti imprenditori e persone disoccupate che non torneranno mai piu’ alla vita. Allora qui c’e’ bisogno di dire basta. Diventa estremamente difficile capire e non rimanere sgomenti nell’assistere a questa commedia che puntualmente, nei momenti importanti dove si devono prendere decisioni e fare scelte per il bene dell’ Italia, questa Sinistra va’ in crisi, si divide, esplode, e fa’ i suoi congressi. E’ il loro momento di massiomo godimento, qui si realizzano e come se niente fosse successo cambiano nome e ritornano con grandi sorrisi a riproporsi, rigenerati, al Paese. Questo e’ il loro rituale, il teatrino, bagno di democrazia. I problemi restano pero’ fuori dal loro teatro e sono tragicamente vissuti dal popolo che non si vede ascoltato e rispettato.La politica non fa’ le riforme necessarie alle trasformazioni che avanzano spontanee nel Paese, dovrebbe anticipare e guidare le trasformazioni, invese insegue passivamente il succedersi degli eventi. Non decide e indirizza, ma ostacola e si autocelebra.E’ veramente triste, perche’ e’ sulla pelle delle persone che si gioca. Gli eventi hanno dato la conferma di quello che si sospettava a proposito del PD. l’Italia e gli Italiani per due mesi si sono illusi che un governo si sarebbe fatto velocemente, che questa era la prima preoccupazione dei “vincitori” delle elezioni e sono stati traditi. Sperare nell’impegno del PD di lavorare per dare un governo al piu’ presto non coincideva con la certezza dell’impegno di Bersani di lavorare per non dare nessun governo. La vasca si e’ rivelata piena di squali e alla fine, mano a mano che l’acqua cominciava ad asciugarsi si sono sbranati a vicenda. Alla resa dei conti gli uni scaricano colpe sugli altri. Ed ancora una volta degli Italiani onesti hanno pagato il prezzo piu’ alto quando hanno perso la speramza.

Le Gerfaut.

Riflessioni e Spigolature

Prima pubblicazione:20/4/2013

Qualcuno sa’ dove siamo!

Sono passati due mesi dal voto del 24-25 Febbraio, oramai siamo spettatori senza parole. In due mesi la crisi economica ha falcidiato imprese e imprenditori nell’assoluto disinteresse di chi irresponsabilmente non ha voluto dar vita immediatemente ad una, se pur a tempo, forma di governo di emergenza. E’molto difficile conservare l’orientamento  e rimanere lucidi in questa ubriacatura di irrazionalita’. Assoluto non rispetto di quelle minime regole del buon senso, isterismi vari, irresponsabilita’ ed arroganza, incapacita’ di capire la realta’ dei fatti. Quando la realta’ e’ cosi’ evidente e non si fa’ quello che un minimo di casalingo buon senso suggerirebbe, quando si comincia ad arrampicarsi su teorie incomprensibili, nemmeno a chi le inventa, e fanatiche presunzioni di diritti assoluti, si arriva ad un punto tale di putrefazione mentale che si perde ogni speranza, per chi vi ci e’entrato. Quanto e’stato lontano da tutto questo la scelta della giornalista Milena Gabanelli, una persona che ha dimostrato lucidita’ e responsabilita’ nel rinunciare con dignita’ e coscienza alla candidatura presidenziale, non perche’ incapace a prendersi le responsabilita’ ma sicuramente non pronta dal punto di vista delle esperienze necessarie a tale alto incarico, (sopratutto in un momento come l’attuale). Questo e’ un comportamento chiaro, lucido e onesto, inconcepibile forse nello schieramento del Centro Sinistra. Quanti errori la Politica sta’ confezionando.Il primo, quando il Presidente Napolitano ha deciso di mettere in campo un Governo di Tecnici. Perche non si e’ andati subito a votare alla caduta del Governo Berlusconi? Il centro Sinistra avrebbe vinto sicuramente, qualcuno diceva  avrebbe fatto cappotto e avrebbe governato, con immenso gaudio, Bersani. “Ma contro i suoi interessi  e per il superiore interesse della Nazione, non chiese le elezioni anticipate come aveva fatto il PDL anni prima”!!. (Visto l’accanimento col quale  Bersani non molla da due mesi, pur non avendo la possibilita’ di formare un governo la cosa suona poco convincente). Forse in quel momento, non era proprio appetibile per Bersani assumersi la responsabilita’ di Governo e cosi il “caro” Napolitano scarico’ su un governo non eletto la responsabilita’ del momento cosi delicato. Forse hanno valutato proprio i loro interessi ed hanno capito che non era il momento giusto per assumersi la responsabilita’ e cercare di dare una rotta nuova alle sorti del paese.Sull’altra sponda: il governo Berlusconi aveva fallito il suo mandato mettendo in grave pericolo la tenuta dello Stato sia all’interno che all’esterno dei suoi confini. Nessuna forza politica, a parere di Napolitano,  eletta democraticamente dal popolo e’ stata ritenuta capace di assumere la guida del paese.Oggi invece, costi quel che costi, non mollano la micidiale presa. Sono protagonisti incontrollati, nemmeno piu’ dal loro benefattore Presidente Napolitano, di  arroganza,  avidi  accaparratori di tutte le cariche principali dello Stato. Vogliono stare al governo, e nello stesso tempo fare manifestazioni di protesta di opposizione “alla poverta’”, (tanto per non perdere l’abitudine). Vogliono governare da soli, ma con l’appoggio dei numeri di Berlusconi in un governo di minoranza?  Oppure prostrandosi da due mesi ai piedi di Beppe Grillo, nella speranza di coalizzarsi in un governo e attirare col tempo nel loro calderone gli eletti di Grillo,  cosi’ vigliaccamente estrometterlo dalla guida dei giovani del M5S. Speranze nuove nelle politiche di una Italia futura, espressioni della protesta del popolo verso la politica corrotta e irresponsabile. Rappresentanti un movimento che e’ dichiaratamente convinto di mandare a casa la vecchia partitocrazia senza possibilita’ di nessuna alleanza con essa. Nonostante l’inesperienza  nei palazzi del Potere, portano avanti le loro posizioni con coraggio e fedelta’ al mandato ricevuto dagli elettori, senza cedere al richiamo di sirene Bersiane.La corda e’ stata tirata troppo da parte di Bersani e alla incapacita’ di formare un Governo (secondo errore di Napolitano ad assecondare ciecamente il “compagno”) si e’ aggiunta la tragica situazione creata per l’elezione del Presidente della Repubblica. Sono arrivati a proporre e bocciare nello stesso tempo i loro candidati.  Nessuno a questo punto e’ piu’ capace di capire cosa vogliono all’interno del PD. Il Centro Sinistra e’ allo sbando totale e l’Italia e gli Italiani sono ostaggio di questi irresponsabili.Berlusconi con il suo Centro Destra si e’ fatto trascinare sul terreno dove il PD ha mostrato di essere  imbattibile. Quello dei tradimenti notturni ad accordi gia’ stabiliti. Spudorata arroganza che non ha nessun rispetto per chi non rientra nel coro dei fidi.Quella parte del popolo Italiano che vota per il Centro Destra viene deluso dall’incapacita’ politica  di questi signori. Vincono le elezioni creando nel popolo delle grandi aspettative di rinnovamento, di crescita economica, di riforme istituzionali e legislative ma poi si rivelano in sostanza, il nulla assoluto.Con un leader che potrebbe chiamarsi Signor Nessuno. Mendicano sino al vomito compartecipazione ad un governo contro natura, si lasciano fregare dai consumati intralllazzatori della Sinistra. Avrebbero dovuto capire che ogni cosa deve essere fatta a suo tempo. Un significato ben preciso era la disponibilita’ a formare un governo  di breve vita subito dopo il risultato elettorale che abbiamo avuto, il quale doveva realizzare poche cose tra cui la riforma elettorale e poi andare di nuovo alle urne. Un’altro significato ha la stomachevole richiesta che ancora  da parte del PDL viene avanzata per governare insieme al PD, a lungo termine. Un “ Matrimonio contro natura”, contro ogni logica di alternanza di schieramenti opposti alla guida di uno Stato Democratico.Rendiamoci conto che ai gravissimi prolemi degli Italiani, la vecchia partitocrazia non ancora ha cominciato nemmeno ad allungare lo sguardo, visto che passa tutto il suo tempo a decidere chi deve riscrivere le regole del gioco politico, e quali saranno queste regole.Da una parte c’e’ il Paese che non sa’ piu’ dove sbattere la testa e qualcuno decide di “farla finita”.Dall’altra vive una schiera di privilegiati che non ha nessuna fretta, giocano alla politica, fanno e disfano le loro alleanze e cosi’ riempiono il loro tempo.

Le Gerfaut.

 

 

 

Riflessioni e Spigolature

Prima pubblicazione: 15/3/2013

Grillo ed il senso,oggi,del suo Movimento

Beppe Grillo sta’ guidando una rivoluzione. La rivoluzione che all’Italia mancava, che deve improrogabilmente realizzarsi oggi, liberarsi finalmente da una condizione di sudditanza, da una “Forma Mentis” che ha distrutto lo Stato Unitario. Mentalita’radicata nella societa’ Italiana, non  certamente nata in questi ultimi anni, ma con origini nella nascita della Repubblica, nelle vicende della seconda Guerra Mondiale , nelle scelte politiche che in quegli anni si sono fatte, negli errori del Fascismo riconosciuti ma periodo questo della nostra storia mai chiarito accettato e superato, nella presunzione di meriti esclusivi che invece altri si sono attribuiti. Oggi l’Italia vive due differenti crisi. Una economica che e’ anche internazionale, di un sistema di sviluppo che ha fatto il suo tempo. Ma molto piu’ grave, paga le menzogne e superficialita’verso la sua storia recente.Una crisi sociale e politica che porta al pettine tutti quei nodi che non ha saputo,o voluto, affrontare negli ultimi 60  anni, e il peccato d’origine  al momento della nascita dello Stato nella forma che e’ stata scelta 150 anni fa’. I fatti hanno portato l’Italia da Stato Unitario a quello che si ritrova oggi: corrotto, disunito, e per buona parte soggiogato alla  malavita organizzata. Oggi questa e’ la nostra realta’e bisogna mettere,per il momento, da parte le proprie convinzioni ideologche. La svolta deve essere radicale. Dare il nostro consenso a questa forza di rinnovamento rappresentata dal M5S, e’ una occasione che si presenta, non bisogna perderla. Bisogna chiudere col passato,la vecchia politica e la sua irresponsabile mentalita’ e rinascere con una classe dirigente nuova. Questa e’ una rivoluzione pacifica con un esercito che come armi usa il consenso del popolo attraverso il voto, riconosce e denuncia in modo chiaro ed inappellabile la politica corrotta mandando a casa i suoi protagonisti.

Il significato, il valore del Movimento di Grillo dopo il voto di Febbraio e’ naturalmente chiaro a tutti. Se prima del voto  si considerava Grillo qualcuno che andava in piazza a gridare il suo disprezzo per questa classe politica per raccogliere il consenso di qualche curioso, apostrofandolo di fare antipolitica. Dopo il voto e l’enorme successo, e’ entrato nella politica a rappresentare legittimamente gli Italiani che lo hanno votato. Grillo e’ diventato l’alternativa alla realta’ congelata e senza via di uscita attuale. Bisogna capire ed accettare il fatto che la sua non e’ antipolitica  ma presa di posizione e rivolta contro un sistema politico inefficiente, incapace e altamente corrotto che usa  la politica per imporre il suo dogma oramai morto.Qualcuno ha voluto discreditare Grillo anche in Europa, ma entrando nel merito, si capisce bene perche’ la Germania vede male Grillo. Ai Tedeschi fa’ comodo trattare con “ PRODI” giullari, inclini a piegarsi, molli e servili, privi di senso dello Stato che dovrebbero rappresentare, e difendere gli interessi, proni ad ogni batter ciglio del potere Germanico.Ecco perche’ hanno subito attaccato Grillo, hanno capito che questi sono altri Italiani. Invece  assolutamente da condannare  l’atteggiamento di molti Italiani di fronte a qualcosa di nuovo o che non conoscono. Atteggiamento spesso di sufficienza, di arrogante superficialita’ e di non ascolto,non considerazione, che denota una grande chiusura mentale, mancanza di rispetto, ignoranza, provincialismo. Grillo attacca buona parte del giornalismo, stampa e televisione, perche’ servo dei partiti e ne abbiamo di illustri esempi. Conduttori di programmi televisivi che attaccano in una sola direzione, con il solo scopo di abbattere il nemico di turno, privi del senso di servizio che il giornalismo dovrebbe garantire ricercando la verita’ con imparzialita’, diffondendo odio e disprezzo per chi professa idée diverse. Accecati in questo modo non imparano niente dai fatti che accadono nella societa’. Quando e’ nata la Lega Nord, e’ stata apostrofata come orda di barbari e sottovalutato il profondo malcontento che essa esprimeva nei confronti di uno Stato assente e ingiusto. Quando e’ nato il Movimento di Beppe Grillo si e’ ripetuto lo stesso atteggiamento, derisione e sottovalutatazione di qualcosa che si muoveva all’interno della societa’. Grillo li apostrofa per quello che sono, asserviti a quei partiti la cui ideologia ha plasmato la loro mente formando seguaci di una pseudocultura distorta, acritica e settaria, seguendo la corrente dominante negli ultimi 50 anni, sono cosi usciti non per meriti ma per ottusa appartenenza, annientando il senso e la nobilta’ di propositi di una professione tanto importante in una democrazia vera e libera. In campo politico, invece,l’asticella dei valori e’ andata a finire in una zona dove la parola “Onorevole”, non figura per niente. E meno male che, come tutti riconoscono,abbiamo una buona Costituzione! Peccato che pero’ non e’ mai entrata in vigore di fatto. Bisogna prendere atto che il movimento popolare di rivolta di Grillo, il coinvolgimento attivo nella politica Italiana, appare oggi necessario ed inevitabile; il solo modo di far capire veramente dove si e’ arrivati. Rendersi conto tutti che non si va’ da nessuna parte, se non si stravolgono tutti quei meccanismi che regnano oggi in Italia, e che la stanno portando alla catastrofe. La confusione e’ tale che si chiede alla politica di fare un passo indietro, ci sono troppi politici!! Se si intende come numero e’ vero. Forse si vuole dire che c’e’ la mercantizzazione della politica e pochi, pochissimi “Uomini Politici”. Un ritornello che ricorre sulla bocca di molti e’ quello che condanna oggi la politica, quando il problema vero e’ che bisognerebbe restituirle il suo significato nobile,  di valori, strumento fondamentale per la democrazia. Cacciare via i molti, troppi politicanti, gestori e cultori del potere, che l’hanno offesa e resa ostile ai cittadini. Il governo tecnico, che per definizione, e’ un governo di esperti capaci di individuare problemi e dare le giuste soluzioni, ha fallito anche lui. Si e’ dimostrato che in Italia nessuno oramai e’ capace di governare? Uno Stato ingovernato e ingovernabile.  La cosa certa e’ che non c’e’ nessun dialogo tra gli Italiani perche’ nessuno vuole piu’ ascoltare nessuno e la parola ha perso il suo significato e funzione, mezzo per comunicare tra persone civili, cittadini di uno Stato vero e che condividono gli stessi principi.

Le Gerfaut

Riflessioni e Spigolature

Prima pubblicazione: 12/3/2013

Proposta nell’emergenza crisi economica

L’Italia vive un momento di estrema difficolta’ di crisi economica, oltre che sociale e politica, oramai sotto gli occhi di tutti (e’ l’intero sistema che deve essere messo in discussione e per fortuna qualcuno lo sta’ facendo).  Basta muoversi tra la gente per trovarsi di fronte situazioni di assoluto bisogno.Non e’ umanamente tollerabile che si moltiplichino situazioni di famiglie con bambini malati che non possono essere curati per deficienze burocratiche, mamme sole  che si privano persino di medicine per poter assicurare da mangiare al proprio figlio, o  famiglie che con un figlio bisognoso di cure mediche vengono messe in mezzo alla strada perche’ senza nessun reddito.E ci fermiamo qui’. Bisogna immediadamente intervenire dando soluzioni, assumendosi responsabilita’ in questo paese. Anche se oggi nascesse un governo  che dia immediatamente inizio ad una politica di ripresa, intanto la situazione di chi e’ nel bisogno resta aperta  e richiede urgente soluzione. L’idea e’ quella di mettere in atto, immediatamente , su tutto il territorio nazionale, un sistema di distribuzione diretta, alle famiglie bisognose, persone sole, anziani costretti a frugare nei rifiuti dei mercati. Quei  beni di prima necessita’ che possono essere,in parte, produzioni in loco (mi vengono in mente le immagini della vergognosa distruzione di agrumi o pomodori non raccolti perche’ la logica di questo perverso sistema non lo rendeva conveniente).Bisogna favorire il consumo sul posto delle produzioni locali. Attivare la distribuzione a costi di trasporto zero, a prezzi che diano il giusto guadagno al produttore ma che restano comunque bassi. Visto che Beppe Grillo  rinuncia al finanziamento del suo movimento, che possono seguire anche gli altri,questo denaro potrebbe essere utilizzato in questo momento di emergenza in tale modo, per una giusta causa.

Le Gerfaut