Riflessioni e Spigolature

Prima pubblicazione: 15/3/2013

Grillo ed il senso,oggi,del suo Movimento

Beppe Grillo sta’ guidando una rivoluzione. La rivoluzione che all’Italia mancava, che deve improrogabilmente realizzarsi oggi, liberarsi finalmente da una condizione di sudditanza, da una “Forma Mentis” che ha distrutto lo Stato Unitario. Mentalita’radicata nella societa’ Italiana, non  certamente nata in questi ultimi anni, ma con origini nella nascita della Repubblica, nelle vicende della seconda Guerra Mondiale , nelle scelte politiche che in quegli anni si sono fatte, negli errori del Fascismo riconosciuti ma periodo questo della nostra storia mai chiarito accettato e superato, nella presunzione di meriti esclusivi che invece altri si sono attribuiti. Oggi l’Italia vive due differenti crisi. Una economica che e’ anche internazionale, di un sistema di sviluppo che ha fatto il suo tempo. Ma molto piu’ grave, paga le menzogne e superficialita’verso la sua storia recente.Una crisi sociale e politica che porta al pettine tutti quei nodi che non ha saputo,o voluto, affrontare negli ultimi 60  anni, e il peccato d’origine  al momento della nascita dello Stato nella forma che e’ stata scelta 150 anni fa’. I fatti hanno portato l’Italia da Stato Unitario a quello che si ritrova oggi: corrotto, disunito, e per buona parte soggiogato alla  malavita organizzata. Oggi questa e’ la nostra realta’e bisogna mettere,per il momento, da parte le proprie convinzioni ideologche. La svolta deve essere radicale. Dare il nostro consenso a questa forza di rinnovamento rappresentata dal M5S, e’ una occasione che si presenta, non bisogna perderla. Bisogna chiudere col passato,la vecchia politica e la sua irresponsabile mentalita’ e rinascere con una classe dirigente nuova. Questa e’ una rivoluzione pacifica con un esercito che come armi usa il consenso del popolo attraverso il voto, riconosce e denuncia in modo chiaro ed inappellabile la politica corrotta mandando a casa i suoi protagonisti.

Il significato, il valore del Movimento di Grillo dopo il voto di Febbraio e’ naturalmente chiaro a tutti. Se prima del voto  si considerava Grillo qualcuno che andava in piazza a gridare il suo disprezzo per questa classe politica per raccogliere il consenso di qualche curioso, apostrofandolo di fare antipolitica. Dopo il voto e l’enorme successo, e’ entrato nella politica a rappresentare legittimamente gli Italiani che lo hanno votato. Grillo e’ diventato l’alternativa alla realta’ congelata e senza via di uscita attuale. Bisogna capire ed accettare il fatto che la sua non e’ antipolitica  ma presa di posizione e rivolta contro un sistema politico inefficiente, incapace e altamente corrotto che usa  la politica per imporre il suo dogma oramai morto.Qualcuno ha voluto discreditare Grillo anche in Europa, ma entrando nel merito, si capisce bene perche’ la Germania vede male Grillo. Ai Tedeschi fa’ comodo trattare con “ PRODI” giullari, inclini a piegarsi, molli e servili, privi di senso dello Stato che dovrebbero rappresentare, e difendere gli interessi, proni ad ogni batter ciglio del potere Germanico.Ecco perche’ hanno subito attaccato Grillo, hanno capito che questi sono altri Italiani. Invece  assolutamente da condannare  l’atteggiamento di molti Italiani di fronte a qualcosa di nuovo o che non conoscono. Atteggiamento spesso di sufficienza, di arrogante superficialita’ e di non ascolto,non considerazione, che denota una grande chiusura mentale, mancanza di rispetto, ignoranza, provincialismo. Grillo attacca buona parte del giornalismo, stampa e televisione, perche’ servo dei partiti e ne abbiamo di illustri esempi. Conduttori di programmi televisivi che attaccano in una sola direzione, con il solo scopo di abbattere il nemico di turno, privi del senso di servizio che il giornalismo dovrebbe garantire ricercando la verita’ con imparzialita’, diffondendo odio e disprezzo per chi professa idée diverse. Accecati in questo modo non imparano niente dai fatti che accadono nella societa’. Quando e’ nata la Lega Nord, e’ stata apostrofata come orda di barbari e sottovalutato il profondo malcontento che essa esprimeva nei confronti di uno Stato assente e ingiusto. Quando e’ nato il Movimento di Beppe Grillo si e’ ripetuto lo stesso atteggiamento, derisione e sottovalutatazione di qualcosa che si muoveva all’interno della societa’. Grillo li apostrofa per quello che sono, asserviti a quei partiti la cui ideologia ha plasmato la loro mente formando seguaci di una pseudocultura distorta, acritica e settaria, seguendo la corrente dominante negli ultimi 50 anni, sono cosi usciti non per meriti ma per ottusa appartenenza, annientando il senso e la nobilta’ di propositi di una professione tanto importante in una democrazia vera e libera. In campo politico, invece,l’asticella dei valori e’ andata a finire in una zona dove la parola “Onorevole”, non figura per niente. E meno male che, come tutti riconoscono,abbiamo una buona Costituzione! Peccato che pero’ non e’ mai entrata in vigore di fatto. Bisogna prendere atto che il movimento popolare di rivolta di Grillo, il coinvolgimento attivo nella politica Italiana, appare oggi necessario ed inevitabile; il solo modo di far capire veramente dove si e’ arrivati. Rendersi conto tutti che non si va’ da nessuna parte, se non si stravolgono tutti quei meccanismi che regnano oggi in Italia, e che la stanno portando alla catastrofe. La confusione e’ tale che si chiede alla politica di fare un passo indietro, ci sono troppi politici!! Se si intende come numero e’ vero. Forse si vuole dire che c’e’ la mercantizzazione della politica e pochi, pochissimi “Uomini Politici”. Un ritornello che ricorre sulla bocca di molti e’ quello che condanna oggi la politica, quando il problema vero e’ che bisognerebbe restituirle il suo significato nobile,  di valori, strumento fondamentale per la democrazia. Cacciare via i molti, troppi politicanti, gestori e cultori del potere, che l’hanno offesa e resa ostile ai cittadini. Il governo tecnico, che per definizione, e’ un governo di esperti capaci di individuare problemi e dare le giuste soluzioni, ha fallito anche lui. Si e’ dimostrato che in Italia nessuno oramai e’ capace di governare? Uno Stato ingovernato e ingovernabile.  La cosa certa e’ che non c’e’ nessun dialogo tra gli Italiani perche’ nessuno vuole piu’ ascoltare nessuno e la parola ha perso il suo significato e funzione, mezzo per comunicare tra persone civili, cittadini di uno Stato vero e che condividono gli stessi principi.

Le Gerfaut