Opinioni

Prima pubblicazione: 20/2/2013

Il tecnocrate Monti al Governo

Con la nascita del governo Monti, cosidetto governo tecnico,rimasto in carica per circa un anno, di fatto, la democrazia ha dovuto cedere il passo e farsi da parte, in attesa di tempi migliori! Il Presidente Napolitano, resosi conto che l’Italia stava precipitando, a grandi passi, verso una situazione di fallimento totale, ha operato una scelta, molto grave, tra due modi di governare: Democrazia o Tecnocrazia, optando quindi per un governo di Tecnici. La Democrazia non ha opposto nessuna resistenza a farsi mettere da parte, sia nei rappresentanti eletti che dal popolo elettore, e cosi’ con la nomina di Mario Monti (Tecnico) e’ nata di fatto in Italia la Tecnocrazia. Governo di Tecnici. Super esperti, super partes, preparati e capaci di individuare i problemi, sono anche capaci di trovare le giuste soluzioni, e attuarle, senza i condizionamenti che invece la politica molto spesso, e sopratutto quando e’ debole, e’ costretta a subire. Ora dopo un anno possiamo chiederci: cosi’ e’ stato?  No, cosi’ non e’ stato. Anche la tecnocrazia in Italia ha fallito i suoi propositi. Non e’ stata capace di governare, o non ha potuto governare, o non ha voluto governare. Un tecnico deve saper individuare i problemi, dare la giusta valutazione,di conseguenza proporre le appropriate soluzioni ed attuarle. Perche’ in Italia neanche questo ha funzionato? Oggi siamo “rientrati” in Democrazia ed il 24-25 Febbraio torniamo ad esercitare il diritto/dovere di un popolo in una Democrazia, cioe’ eleggere i propri rappresentanti al governo, mandando a casa i Tecnici! Prima cosa che vogliamo sottolineare, il capo dei Tecnici e’ entrato anche lui in Democrazia, ed ha dato vita al suo partito. Si vede che ha trovato stimolante l’arte del governare. Bene. I politici hanno avuto,in questo anno di sospensione da responsabilita’ dirette, il tempo per pensare, studiare, progettare,fondare, riorganizzare. Bene.

Venti anni fa’ molti Italiani avevano sperato nella nascita,finalmente anche in Italia, di una formazione politica di Centro Destra, contrapposta alla Sinistra, cosi da creare due maggiori schieramenti alternativi, capaci di governare il paese. Cosi’ non e’ stato. Un vero Centro Destra non e’ mai nato, forse non c’e’ mai stata una genuina volonta’ politica di farlo nascere da parte di chi lo propagandava. La realta’ oggi mostra che si e’ tornati ad una miriade di piccoli partiti, alcuni interessanti, altri, sommatorie di improbabili coalizioni, lontani dalle urgenze e dai bisogni degli Italiani.Tra di loro alcuni usano un linguaggio molto chiaro, come chiare sono le tematiche che portano in discussione, con proposte e soluzioni. Uno stile nuovo ed inconsueto nei dibattiti politici a cui siamo abituati in Italia. Il Movimento di Beppe Grillo, che usa un linguaggio aderente al clima sociale che si vive nel paese, fara’ capire agli “Impiegati” della politica, che il loro tempo e’ finito: bisogna mollare l’osso. Per i due maggiori schieramenti poi, sanno di non raggiungere da soli la soglia per governare. Non parlano un linguaggio chiaro, non si espongono su proposte nuove, hanno ben altro a cui pensare che spiegare agli Italiani una qualche idea di programma, che risponda alla grave situazione economica e sociale. La Lega Nord proponendo la Macroregione al Nord, da’ una indicazione chiara e concreta, aprendo una direzione che e’ diventata oggi non piu’ procrastinabile. L’Italia deve riconoscere che se non prende delle decisioni drastiche, in merito al suo assetto geopolitico, perdera’ il passo con l’Europa. Bisogna riprendere, su strade nuove, lo sviluppo e la capacita’ di competere. Non si puo’ piu’ rimandare, e’ urgente la necessita’ di mettere mano all’assetto Istituzionale, la riorganizzazione del territorio Nazionale, la creazione di Macroregioni con forti poteri locali ai comuni ed una riorganizzazione tra essi. Rompere le maglie mortali della burocrazia e, dare credito alle grandi risorse umane degli Italiani, dare ossigeno alle capacita’ imprenditoriali piccole e medie. Purtroppo dai maggiori gruppi politici oggi presenti sulla scena, non credo ci si possa aspettare molto.Sicuramente il prossimo governo non avra’ lunga vita; la speranza e’ che nel frattempo crescano I partiti che si sono affacciati sulla scena politica in questa tornata elettorale.Si auspica la nascita di formazioni, a destra come a sinistra, che possano raggiungere la soglia di consensi necessari per governare e attuare i loro programmi.La complessita’ delle realta’attuali richiedono governi capaci e responsabili, che non subiscono ricatti e compromessi, e lascino ai cittadini il giudizio finale sul loro operato.

Le Gerfaut.