Prima pubblicazione: 11/9/2013
Povera Italia! Sei diventata un’Italia “povera”
Ma, in fondo in fondo, a chi interessa la sorte di questo improvvisato stato, messo insieme tra mille contraddizioni, incomprensioni, disorganizzazioni, e forse, (si fa’ per dire) anche falsificazioni. Se andassimo a chiedere a qualche borgo del sud, della seconda meta’ del diciannovesimo secolo, probabilmente non era nei loro programmi “fare l’Italia”, e sopratutto in quel modo. Se andassimo a chiedere a qualche borgo del nord-est, probabilmente non era nei loro programmi “fare l’Italia”, sopratutto in quel modo. Il peccato originale e scelte sbagliate nella formazione dello stato unitario, non solo non sono state mitigate e corrette negli anni a seguire, ma tutti, e sopratutto I responsabili della politica, hanno remato contro la buona riuscita di una idea,in fondo legittima, di unificare questa sfortunata penisola. I bolscevichi ne volevano fare una colonia dell’impero sovietico e guardando lontano non si preoccupavano dei problemi che esistevano a due passi da loro. Chi invece aspirava a far diventare l’Italia pari tra le altre potenze, non misurava bene le proprie forze e capacita’ di sostenere avventure di conquista. La nostra bellissima carta costituzionale, piena di tante belle intenzioni, non e’ stata capace di indirizzare le popolazioni verso l’orizzonte sperato di riuscire a formare una grande nazione, degna della sua storia e della sua cultura. L’Italia si e’ dimostrata ingovernabile cosi’ come e’ stata concepita, e tranne poche figure di uomini politici degni di questo nome, I molti sono stati incapaci e corrotti gestori di feudi tenuti nel sottosviluppo e nell’ignoranza.
Non solo per molti cittadini italiani oggi il lavoro e’ una utopia ma molti stanno pagando un prezzo altissimo togliendosi la vita.la crisi economica che ha investito tutti , in Italia e’ accompagnata da una crisi interna molto grave e profondamente radicata nella societa’ stremata da decenni di malgoverno, corruzione, immobilismo. Di fronte ad una situazione cosi’ drammatica tutta la responsabilita’ deve essere assunta da tutti coloro che entrando in politica a livello nazionale si sono resi protagonisti e com[plici di questa tragedia. E’ necessario che tutti indistintamente vadano mandati a casa e gli venga contestata la totale e indiscutibile responsabilita’ del fallimento della politica negli ultimi 20 anni, e di conseguenza di questo stato, originariamente imposto e conseguentemente malgovernato e mandato allo sfacelo. A maggior ragione se si considera che con il famoso periodo di mani pulite e la caduta in disgrazia di molti uomini politici dell’epoca, insieme a imprenditori corrotti era stata considerata chiusa un’epoca e dichiarata la fine della prima repubblica,dando cosi un sussulto di speranza che il futuro avrebbe portato il paese verso un nuovo sistema politico con uomini nuovi ed un profondo cambiamento nel sistema politico, della burocrazia e tutti quei settori che avevano bisogno di riforme. Ma una classe dirigente non si improvvisa ne’ tantomeno una classe politica. Tutti oggi sappiamo che cio’ non si e’ verificato. Anzi molti dei nuovi politici a cominciare da Silvio Berlusconi si sono rivelati I traghettatori che hanno condotto l’Italia definitivamente alla catastrofe. Lo scontro quotidiano a cui si assiste oramai da 15 anni tra quella vuota galassia politica che ruota intorno alla figura di Berlusconi, ed una sinistra sterile che non e’ capace di mettere insieme una classe dirigente fresca, preparata e intenzionata a governare l’Italia accantonando ideologie bolsceviche cadute finalmente nella spazzatura e che non riesce a proporsi in alternativa, politicamente, al centro destra e ai suoi trasformismi, attaccando il suo sommo nemico in forma personale attraverso la magistratura serva della ideologia.
Le Gerfaut.